Da un sistema tipicamente fordista ad un sistema di montaggio ad isole

… nel 1998, quando la Sofim (Società Franco Italiana Motori – Gruppo Iveco), con sede a Foggia e specializzata dal 1977 nella produzione di veicoli commerciali leggeri, raggiunge il traguardo di due milioni e mezzo di motori prodotti.

Un obiettivo che acquista ancora più importanza se si considera che, nello stesso anno, lo stabilimento è protagonista di un cambiamento rivoluzionario entrato a far parte della storia del sistema di produzione industriale del Gruppo Fiat: l’attuazione del passaggio da un sistema tipicamente fordista ad un sistema di montaggio ad isole.

La necessità di stare al passo con un mercato che richiede sempre più prodotti diversificati obbliga ad un totale ripensamento dei metodi produttivi al fine di mantenere invariata la produttività, aumentando la flessibilità dei processi e la qualità del prodotto.

Sofim affida a UTS, società di ingegneria di prodotto e di processo del Gruppo Comau, il compito di innovare i metodi produttivi.

Il rischio è alto e i problemi compositi. Lavorare in un contesto multi-prodotto significa non solo far fronte all’alternanza e dimensione dei lotti, ma anche a complessità legate alla sincronizzazione delle operazioni e alla competizione di risorse. Inoltre, il passaggio tra i due diversi metodi produttivi prevede una fase di transizione graduale durante la quale la coesistenza dovrà garantire una produttività regolare.
E’ un salto nell’ignoto i cui risultati sono quasi impossibili da prevedere, ma le cui perdite sono ben quantificabili e tangibili.

UTS decide di farsi affiancare da Studio Zeta nel corso della progettazione.

Le nuove idee, prima di essere tradotte in realtà, vengono condivise dal gruppo di lavoro e sperimentate con cicli di simulazione  in un ambiente “virtuale” e privo di rischi per verificare il comportamento dinamico dell’impianto futuro in diverse condizioni di stress.

Il risultato ottenuto non ha disatteso le speranze iniziali e ha consentito a Sofim di mantenere la propria competitività in una realtà ormai mutata e in evoluzione e di confermare gli obiettivi di crescita prevedendo e dominando i rischi del cambiamento.